Veranda

Ho la mia seconda casa in uno stabile costruito nel 1926, con una forte identità architettonica.
Nella prossima assemblea all’ordine del giorno è stata inserita una modifica estetica che permetterebbe ad un condomino di chiudere una veranda oggi aperta. Questo signore ha dalla sua gran parte del condominio e in 4 o 5 siamo contrari. Dato per scontato che raggiungerà una maggioranza quasi bulgara, noi dobbiamo sottostare o abbiamo modo di rivendicare il nostro diritto?
Confido molto in voi, le vostre risposte sono sempre chiare. Grazie.
Affezionato lettore

 

 

Caro lettore, il principio generale che la maggioranza vince sulla minoranza vale nel condominio come nella società civile. Nel condominio c’è un “però”. Il “però” è costituito dal fatto che se la maggioranza delibera ciò che non può essere ritenuto lecito, legale o deliberabile, anche un solo condomino può opporsi. Nel vostro caso siete fortunati, ad opporvi siete più di uno. La maggiore fortuna è però costituita dal fatto che l’opposizione è fondata e corretta. Infatti, l’art. 1122 c.c. è chiaro nel suo precetto ove pone un divieto assoluto. In particolare, il singolo condomino non può eseguire alcuna opera nella sua proprietà che possa incidere, tra l’altro, sul decoro architettonico. Lo stabile in questione è del 1926 con forte identità e parrebbe avere sicuramente quel decoro da proteggere, la valutazione se la modifica apporti un pregiudizio al decoro è rimessa comunque al giudicante. In sede assembleare cercate di far capire ai vostri vicini l’importanza che non venga adottata alcuna decisione permissiva, in difetto azionatevi senza indugio nell’opposizione con l’iter previsto dalla legge.

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