Caro avvocato, ho un piccolo appartamento locato con regolare contratto registrato.
L’inquilino da febbraio ha smesso di pagare il canone e mi garantisce che presto si rimetterà in pari. Intanto però passano i mesi e non cambia niente. A me quei denari servono in parte per vivere. Come posso fare a recuperarli? E questo signore in casa mia ci starà a vita?
Sono veramente ignorante in materia e il suo aiuto mi serve molto.
Una lettrice

 

Gentile lettrice, la sua vicenda, purtroppo molto comune, porta in sé due diversi problemi: recupero del credito e liberazione dell’immobile. Parto dal secondo che è più semplice. Ritengo che lei abbia atteso anche troppo a notificare uno sfratto per morosità. Questa è l’unica via per arrivare a liberare l’appartamento e ciò avverrà al termine della fase esecutiva (tempi effettivi variano da Comune a Comune). Il primo problema è ben più complesso, non tanto da un punto di vista giuridico, trattandosi di recupero del credito, ma pratico. Infatti, la procedura di recupero del credito è legata a un fattore importante: il debitore ha beni da perdere? Ha uno stipendio? Ha un conto in banca? Ha una casa? Insomma, avrà un’effettiva felice conclusione del recupero del credito non solo se il professionista a cui si dovrà rivolgere per la pratica lavorerà bene, ma anche se il debitore sarà perseguibile in concreto.

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