Il mio amministratore di condominio, per la seconda volta in due anni, mi sta chiedendo ogni dato del mio immobile: estremi catastali,
nome proprietario, eventuali altri aventi diritto. Avendo acquistato due anni fa ha anche chiesto al venditore l’atto notarile… saranno affari nostri? Possibile che debba subire queste angherie?

Paola P.

Gentile lettrice, non sta subendo alcuna angheria, ma è solo destinataria del buon esercizio della professione da parte del suo amministratore. Infatti, con la legge 220/2012 è stato riformato l’articolo 1130 del codice civile ed è stato, tra gli altri, introdotto l’obbligo di tenuta da parte dell’amministratore di un nuovo registro che si chiama “Anagrafica Condominiale”.
In esso devono essere inseriti tutti i dati utili dell’immobile, tutti i dati (nome, cognome, residenza) di coloro che sul bene vantano diritti reali o personali (comproprietari, usufruttuari, ecc.).
La logica è chiara: in ogni momento l’amministratore deve essere messo in grado di sapere chi sono i suoi amministrati e, in caso di necessità o anche solo per la ordinaria convocazione annuale, dove scrivere loro. Anche la richiesta di copia dell’atto al precedente proprietario è atto dovuto nell’interesse proprio del destinatario della richiesta. Infatti, per legge chi cede un diritto (la proprietà ne è il tipico esempio) non si libera dell’onere di pagare le spese condominiali in solido con chi subentra sino a quando non trasmette copia autentica (non in bollo) dell’atto di cessione all’amministratore.

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