Parte II de “La caccia alle streghe contro il proprietario immobiliare…” post delibera comunale PG 244433/2024

Dopo l’approvazione dell’ODG n.2/24 al consiglio di Quartiere Porto Saragozza, per mano della maggioranza (come detto con mio voto contrario e con voto favorevole di Italia Viva), in tema di parere alla variante al PUG (piano urbanistico generale), con cui hanno chiesto al comune di “farsi parte attiva [..] per promuovere una revisione normativa che consenta un governo più puntuale delle locazioni brevi (affittacamere, bed and breakfast) occorra modificare per queste ultime la destinazione d’uso, distinguendola da quella residenziale (categoria A) e assimilandola a quella turistico-ricettiva (categoria B)”, è stata emessa la delibera comunale PG 244433/2024, in forza della quale, tra le varie, si è previsto, per quanto attiene ai cd “affitti brevi”, l’obbligo per il proprietario immobiliare bolognese, che intendesse utilizzare l’immobile al suddetto fine, di subire nuovi costi, adempimenti e limitazioni. L’ipotesi paventata nel mese di Febbraio è quindi oggi realtà: il proprietario dovrà infatti variare la destinazione d’uso dell’immobile da abitativo (A) a ricettizio turistico (B3), sostenendo i costi di una pratica edilizia e del proprio professionista, oltre a subire un aumento significativo della Tari, posto che l’utenza non sarà più afferente a una semplice abitazione – checchè il proprietario viva nella casa e ivi abbia la residenza – ma sarà inerente un’attività ricettiva turistica.

Se sarà dovuta l’IMU sulla prima casa destinata all’affitto breve, divenuta un immobile B3, ipotizzo sia da valutare all’esito della delibera del regolamento IMU 2024; per il momento mi limito a ritenere che sarà dovuta per intero posto che l’esenzione è solo riservata alle categorie residenziali (escluse A/1, A/8, A/9). Questo punto della delibera è, a mio avviso propulsivo di una decrescita infelice e non “promuove una revisione della normativa” – che invero dovrebbe essere nazionale – ma promuove solo nuovi costi e burocrazia contro la categoria del “proprietario immobiliare” con finalità palesemente punitiva.

Avv. AnnaMaria Cesari
Consulente Confabitare

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