Cedolare secca 2020 con limiti per immobili in Comuni calamitati

Tra i 78 articoli del Decreto Milleproroghe ve ne è uno che ha ad oggetto la cedolare secca sugli immobili abitativi situati nei Comuni cosidetti calamitati che risolve tutti i dubbi sull’applicabilità dell’aliquota agevolata del 10%, dubbi che erano sorti dalla lettura della norma in tema di cedolare secca oggetto della Legge di Bilancio 2020. Si ricorda infatti che dal 2020 è stata prevista a regime la riduzione dal 15% al 10% della percentuale di tassazione della cedolare secca per i contratti a canone concordato per gli immobili abitativi ubicati in Comuni ad alta tensione abitativa.

Nulla veniva detto in merito all’estensione di tale agevolazione alle locazioni degli immobili abitativi situati in Comuni per i quali era stato dichiarato lo stato di emergenza per eventi calamitosi nei cinque anni precedenti il 28/05/2014 che fino al 2019 beneficiavano anch’essi transitoriamente dell’aliquota ridotta del 10%.

Si era quindi in attesa di un’interpretazione da parte dell’Agenzia delle Entrate che è quindi arrivata indirettamente attraverso l’articolo in commento. Questo prevede espressamente l’applicazione dell’aliquota della cedolare secca del 10% anche ai canoni di locazione su immobili ubicati in Comuni considerati calamitosi in base alle condizioni suddette limitatamente, per il solo anno 2020, ai Comuni con popolazione fino a 10.000 abitanti. Dal 2021, invece, l’aliquota agevolata del 10% si applicherà a tutti i Comuni calamitosi.

Il riferimento normativo all’anno 2020 sembra concernere l’annualità contrattuale e non la data di stipula del contratto.

Dott. Alessandro Notari
Centro Studi Fiscale Confabitare

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