Confabitare Calabria: “Comparto immobiliare pilastro dell’economia” – 25 Maggio 2017

Proprietà onere o beneficio? Un dilemma che Confabitare Calabria ha posto al centro di un partecipato convegno ospitato nel salone conferenze di palazzo “Corrado Alvaro”, sede della Città Metropolitana di Reggio Calabria. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con il Consiglio notarile di Reggio Calabria e Locri, gli ordini degli Architetti P.P.C. e Ingegneri di Reggio Calabria e il Coordinamento nazionale delle commissioni provinciali espropri, si è aperta con i saluti istituzionali del presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, del vicesindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Riccardo Mauro, del consigliere delegato dell’ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Reggio Calabria, Antonio Catanoso e del presidente dell’ordine degli Ingegneri di Reggio Calabria, Francis Cirianni. I lavori, che sono stati coordinati dal presidente di Confabitare Calabria, Giovanni Malara, sono poi entrati nel merito del tema del convegno con le relazioni del referente scientifico Consiglio notarile distrettuale di Reggio Calabria e Locri, Salvatore Federico, dell’esperto del Sole 24 Ore in materia di catasto, Antonio Iovine, degli esperti in trust e patti di famiglia, Piero Cami e Giovanni Pulvirenti, del presidente del comitato scientifico Cncpe (Coordinamento nazionale commissioni provinciali espropri), Paolo Loro e del segretario generale Unione Giudici Tributari, Antonio Angelo Genise.

“E’ stata una giornata molto importante per la nostra associazione – ha detto il presidente Malara – in cui abbiamo messo sul tavolo del confronto una serie di temi di grande rilievo per la proprietà. Quest’ultima è senza dubbio un beneficio ma se non viene gestita con un approccio multidisciplinare il confine tra beneficio e svantaggio diventa davvero sottile. La nostra associazione rilancia il proprio ruolo qualificato di interfaccia tra l’ente pubblico e l’utente, cercando di semplificare linguaggi e procedure”.

La proprietà immobiliare è un diritto sancito dall’articolo 42 della Costituzione ha ricordato Federico, evidenziando inoltre che “il comparto immobiliare è uno degli elementi fondanti della ricchezza nel nostro Paese. Comparto che dal 2007 ad oggi ha subito una forte contrazione con un abbassamento di circa il 30% dei prezzi medi. Servono in tal senso interventi da un punto di vista della leva fiscale, per l’housing sociale a favore di giovani e fasce meno abbienti, su semplificazioni edilizie e urbanistiche e su politiche di riqualificazione del patrimonio immobiliare visto che circa il 55% delle famiglie italiane vive in abitazioni vetuste”.

Sulla riforma del catasto si è poi soffermato Iovine, ribadendo che si tratta di”un tema di grandissimo rilievo e da esso dipendono molte criticità legate alla crisi che sta investendo il nostro Paese. Basti pensare al rilancio dell’edilizia in un’ottica di sostenibilità e riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente. Occorre intervenire sul fronte fiscale perché oggi abbiamo persone che pagano troppo e altre che pagano troppo poco”.

Gli istituti giuridici finalizzati alla tutela della proprietà sono stati esaminati da Pulvirenti e Cami: “Il trust – ha detto Pulvirenti – è uno dei più recenti istituti italiani per quanto riguarda la tutela del patrimonio ed è soggetto anch’esso a tassazione. E’ entrato ormai nel nostro ordinamento dal 1992 e lentamente si sta sempre di più affermando nel nostro Paese”. Da ultimo, ha poi ricordato Cami, “nel 2016 è stata approvata la legge sul “dopo di noi” che prevede tra gli strumenti per godere di agevolazioni fiscali, l’utilizzo del trust o del contratto di affidamento fiduciario. E’ uno strumento, dunque, che ha una duttilità che può servire a soddisfare delle esigenze a cui gli istituti tipici codicistici non riescono a far fronte”.

Sull’acquisizione coattiva della proprietà per pubblica utilità, tra coercizione ed equoindennizzo si è soffermato Loro. “Si tratta – ha detto – del potere coercitivo della pubblica amministrazione più invasivo nella sfera patrimoniale delle persone. Finalmente, dopo un percorso lunghissimo iniziato negli anni ’70, i criteri dell’indennità di esproprio si stanno allineando al valore di mercato dopo un lungo travaglio”.

I profili fiscali del trasferimento di proprietà sono stati infine affrontati da Genise, in particolare con riferimento alle peculiarità e aspetti patologici “che ancora caratterizzano il sistema della tassazione per quanto riguarda il trasferimento della cubatura”.

Il convegno voluto da Confabitare Calabria,  ha trattato  temi particolari che interferiscono  in modo particolare con la proprietà immobiliare ora più che mai. Argomenti e tematiche che  necessitano sicuramente di maggiore tempo di quello che si può dedicare in un convegno multidisciplinare,  per il confronto, l’approfondimento e per la  individuazione di criticità. Tutte azioni necessarie ed indispensabili per approfondire la conoscenza, acquisire consapevolezza ed essere promotori presso gli enti proposti per la risoluzione di problemi complessi che a partire dalla sfera personale hanno riflessi nella società e nel mondo economico.

 Gli spunti di riflessione,  offerti ai partecipanti, hanno lo scopo di traferire un messaggio chiaro al proprietario immobiliare o al professionista/specialista che in qualche modo supporta il proprietario stesso nella gestione del patrimonio: la proprietà immobiliare è un beneficio, è ricchezza e deve produrre reddito per il sostentamento  del proprietario con risvolte di carattere sociale e di tipo economico.  Come hanno ben messo in evidenza i relatori, la proprietà immobiliare è un bene facilmente rintracciabile ed attaccabile, facile presa  per attingere alle risorse necessarie al mantenimento del bene comune. In un momento storico in cui il “decostruttivismo” dei valori che hanno sempre caratterizzato storicamente la nostra società, è riuscito:  ad opprimere la laboriosità degli italiani, a  sacrificare nel nome della globalizzazione  le eccellenze dei nostri prodotti, a diluire la cultura tramandata per secoli per inseguire volatili miti sociali  e  livellanti fenomeni di massa, sterili a qualunque tipo di sviluppo futuro,  utili  solo come drive  verso il superfluo, hanno portato la proprietà immobiliare ad essere un peso, un onere, un facile bersaglio.

Forse è il momento in cui bisogna soffermarsi e riflettere.  Ritengo  che l’iniziativa debba partire dal cittadino,  deve essere seguita dall’ente pubblico  che ha lo scopo di razionalizzare e soddisfare le esigenze del cittadino;  dalla classe dirigente operativa o politica che ha lo scopo di implementare iniziative e metodi tali da produrre beni/servizi e soddisfare il cittadino.  In sintesi bisogna  allineare tutti i componenti per fare girare le cose nel verso giusto. Noi di Confabitare avvertiamo il peso della responsabilità di aver scelto un settore fragile per assistere il cittadino, ma siamo pronti e fermane convinti delle nostre azioni. Divulgare la conoscenza delle peculiarità provenienti dal mondo fiscale, legale e tecnico apprezzati  dall’associato nella gestione della sua proprietà immobiliare è il nostro scudo  di protezione; sensibilizzare  gli enti a risolvere le criticità rilevate è la nostra arma; essere i portavoce  delle esigenze degli associati con azioni di supporto e propositivi alla classe dirigente, è il nostro cavallo di battaglia.

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