Confabitare esprime forte preoccupazione per la revoca del bonus del 75% sulle barriere architettoniche

Confabitare, associazione nazionale dei proprietari immobiliari, esprime una profonda preoccupazione per le recenti modifiche normative introdotte dal decreto sui bonus edilizi, approvato dal Consiglio dei Ministri. Le disposizioni di questo decreto, che portano alla scomparsa dello sconto in fattura, all’introduzione della dichiarazione preventiva e al blocco delle compensazioni, rappresentano un duro colpo per il paese perché mettono in difficoltà i condomini che hanno già avviato i lavori sulla base delle disposizioni precedenti e ora si trovano fortemente penalizzati dalle nuove regole imposte e gravano su tutto il settore immobiliare e della riqualificazione urbana, ma soprattutto sulle famiglie e famiglie con disabili in casa.
Confabitare esprime forte preoccupazione per la revoca del bonus del 75% sulle barriere architettoniche

Il presidente nazionale di Confabitare, Alberto Zanni, sottolinea con urgenza la necessità di assicurare coerenza e stabilità normativa nel settore immobiliare, e invoca un’attenta considerazione delle differenze di finalità tra i diversi incentivi: “è assolutamente ingiusto paragonare il bonus per le barriere architettoniche a qualsiasi altro bonus edilizio. Il bonus del 75% sulle barriere architettoniche è un beneficio sociale fondamentale che mira ad aiutare coloro che hanno limitate risorse finanziarie a risolvere problemi di accessibilità particolarmente cruciali per chi vive con una disabilità. Questo bonus non è solo una questione di comodità, ma una necessità vitale per molte persone che non possono permettersi di eliminare le barriere architettoniche senza assistenza finanziaria. Va sottolineato che la maggior parte dei beneficiari di questo bonus sono anziani che non hanno la possibilità di installare un ascensore o un montascale perché spesso non dispongono di risorse finanziarie sufficienti. Per molti di loro, questo bonus rappresenta l’unica opportunità di avere accesso alle risorse necessarie per vivere una vita più indipendente e inclusiva, dunque non è solo una questione economica, ma una questione di dignità umana e diritti fondamentali, togliere questo bonus ha conseguenze significative per molte persone vulnerabili e renderebbe la loro vita ancora più difficile e isolata”.

Lo stop agli sconti in fattura e alla cessione del credito influenza notevolmente la capacità delle famiglie e delle imprese di finanziare e gestire interventi volti alla rimozione delle barriere architettoniche e al miglioramento energetico, senza questi incentivi, sarà più difficile affrontare i costi necessari per rendere gli spazi urbani più inclusivi e accessibili per tutti i cittadini. “È essenziale – conclude Zanni – che la rimozione delle barriere architettoniche rimanga una priorità nella pianificazione e nella gestione urbana”.

Comunicato 27/03/2024

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