Abito in un quartiere che la notte diventa come il “Bronx”, con droga e prostitute/i quasi sotto le nostre finestre. Il mio condominio è composto da tre palazzi e abitato da tutti inquilini (nessun proprietario). Ci viene proposto di attivare un contratto di servizio di sorveglianza con tre ispezioni a notte, esterne al perimetro del condominio. Quale percentuale di appartamenti deve aderire per attuare il contratto?
Se alcuni non volessero partecipare chi deve pagare le quote scoperte? Chi firma sarà obbligato a pagare anche per i non consenzienti?
Pensionata lettrice

 

 

Per trovare una soluzione, occorre leggere con attenzione le norme di legge.
In tal senso si può ritenere che il servizio di sorveglianza che alcuni condomini vorrebbero attivare rientri tra le delibere aventi a oggetto: “le opere e gli interventi volti a migliorare la sicurezza (…) degli edifici e degli impianti”.
Se dovessimo ricondurre la questione in questo ambito normativo, il servizio potrebbe essere attivato nel caso in cui il condominio adottasse “deliberazioni approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio”. In presenza di una delibera adottata con un valido quorum di presenza e voti, la spesa verrebbe correttamente ripartita dall’amministratore tra tutti coloro che fanno parte del condominio, regolarmente inseriti nelle tabelle millesimali.

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