Da due mesi viviamo in un appartamento ristrutturato. A pochi giorni dal trasferimento, nel soffitto del bagno sono apparse infiltrazioni d’acqua. Gli operai del condominio e il nostro responsabile di cantiere hanno escluso un collegamento con le opere murarie appena concluse. Sono poi comparse infiltrazioni ancora più estese in bagno e in altri locali. I proprietari del piano di sopra hanno collegato l’accaduto a un tubo rotto, poi sostituito. Ci chiediamo, vista la frequenza delle infiltrazioni, se è possibile far eseguire una perizia alle condutture idriche del proprietario del piano di sopra e se è necessario coinvolgere il vecchio proprietario e l’amministratore del condominio visto che erano a conoscenza del problema in fase di acquisto, pur avendo dichiarato, anche all’intermediatore immobiliare, che era risolto.

Paolo Q

Il quesito implica: il vizio occulto del bene in compravendita; l’istituto degli accertamenti peritali. Il primo è sicuramente contestabile al vecchio proprietario, se si ha certezza e prova dell’accusa.
La contestazione va fatta con tempistiche strette (termini decadenziali e prescrittivi) che nel caso specifico mi sembrano decorse. L’accertamento alle tubature sussiste, ma presenta pro e contro. Lo strumento è di natura cautelare (ricorso) e competente a oggi è il Tribunale. I pro sono che l’accertamento verrebbe fatto da un soggetto terzo, un pubblico ufficiale le cui risultanze difficilmente possono essere messe in dubbio. I contro sono che in questa fase, salvo diversa statuizione, i costi sono a carico del richiedente.

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