Ho ricevuto dalla ditta che legge e ripartisce il consumo dell’acqua che i condomini consumano trimestralmente l’invito a fornire la dichiarazione di residenza del mio appartamento condominiale, per differenziare il costo a mc del consumo idrico. Visto che l’appartamento è dichiarato ai fini dell’imposta Imu-Irpef come immobile a disposizione, devo dichiarare la non residenza? Nel caso verrà conteggiato il consumo idrico a costo domestico o non domestico? E come faranno a addebitare la differenza dei costi sul consumo di un singolo condomino visto che la bolletta trimestrale è emessa in base alla lettura del contatore globale di utenza e non in base alle singole letture che sono effettuate dall’incarico della ditta ripartitrice ? Grazie.

Nicola

L’indagine compiuta dall’ente erogatore ha generato molti quesiti nei destinatari, nonché una mole complessa e inaspettata di lavoro agli amministratori di condominio. In estrema sintesi, l’ente che eroga il servizio dell’acqua in alcune province, ha chiesto di sapere la destinazione dei beni immobili, se chi vi vive è residente o non residente. Pare che ciò serva a applicare una tariffa differenziata tra chi risiede nell’immobile e chi usa l’acqua da non residente.
Gli amministratori di condominio, in particolare, devono riempire un modulo ove attestano quanto richiesto sotto la propria responsabilità anche in ordine penale. Alla domanda del lettore non è facile rispondere: servirebbe una spiegazione in dettaglio da parte della società in questione.

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